Don Giovanni Momigli

Un pensiero dalla Settimana Sociale di Taranto

  1. Donani, domenica 24 ottobre, sarò  ancora a Taranto per partecipare alla Settimana Sociale dei Cattolici italiani.
    Tre soli pensieri.

Il vangelo di domani (Mc 10,46-52) ci dice che《Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: “«Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse”.

Troppo spesso, chiusi nei nostri schemi e nelle nostri pòerbenismo religiosi, rischiamo di rappresentare un vero impedimento per coloro che vogliono andare da Gesù, perché non si pongono con modalità diverse, spesso anche più spontanee e piene di umanità.

Il vangelo ci chiama sempre a un costante e profondo cambiamento di mentalità e di cuore. Le stesse urgenze di questa fase storica esigono un cambiamento nel modo di essere e di porsi. Il vero cambiamento, però, non passa per la via di un pragmatismo sterile, e neppure da quella di un’idealismo disincarnato.

Per porsi evangelicamente e concretamente occorre alzare lo sguardo per avere una visione e guardare con realismo alla situazione presente per poterla cambiare.

Incontrare. Ascoltare. Discernere. Tre atteggiamenti, tre posture, che Papa Francesco ritiene essenziali per un cammino sinodale vero e fruttuoso, che non sia semplicemente di facciata.

E nel suo messaggio ai partecipanti alla Settimana Sociale in corso a Taranto Papa Francesco invita ad avviare processi di trasformazione con speranza e immagina la via della speranza contrassegnata da tre cartelli stradali:
1) attenti agli attraversamenti: scorgere volti e storie che ci interpellano.
2) divieto di sosta: sempre in cammino senza far prevalere la paura e il silenzio.
3) obbligo di svolta: nuovi approcci per <span;>a<span;>vviare una transizione ispirata dalla prospettiva dell’ecologia integrale.

Tre parole e tre immagini che devono diventare criteri di vita per il cammino personale e comunitario in questa partricolare contingenza storica. 

Un cammino di trasformazione vera, anche doloroso ma necessario, è però possibile coltivando la dimensione dello spirito e sviluppando il pensiero pensante, senza limitarsi al pensiero calcolate.

Tutto è connesso. Non possiamo pensarci fuori dalla rete di relazioni di cui facciamo parte.

Testo integrale del Messaggio del Papa

 

Don Momigli

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