Don Giovanni Momigli

Saluto all’Assemblea elettiva Confcooperative Toscana Nord

Costruttori di bene comune. Lavoro dignitoso, crescita economia e giovani

La cooperazione è frutto e protagonista della Dottrina Sociale della Chiesa. Una dottrina che trova il suo senso e la sua finalità nel declinare concretamente nell’oggi della storia i principi proclamati.

L’oggi che stiamo vivendo chiede scelte e gesti concreti, visibili e utili per dare corpo a quello che ci siamo ripetuti più volte durante il lockdown, nulla sarà come prima, e che indirizza più sulla via del ricominciamento che su quella della ripartenza.

Per ripartire e per ricominciare è necessario rimboccarsi le maniche e affrontare le difficoltà del momento. In entrambi i casi servono interventi e strumenti capaci di tutelare e aiutare le realtà economiche a rilanciarsi, assicurando la vitalità delle imprese attraverso opportune iniezioni di liquidità, contributi per sostenere adeguamenti e innovazione, snellimento delle procedure.

Le aziende hanno bisogno di essere sostenute: Come va sostenuto il reddito dei lavoratori e aiutate le famiglie. Ma il sostegno non può durare all’infinito ed è necessario imprimere una spinta verso percorsi stabili e generativi.

Le differenze tra ripartenza e ricominciamento, anche se diventano visibili in un secondo momento, sono già evidenti nel modo con cui si concepiscono i sostegni nel presente e nel modo di pensare al dopo.

Il Covid-19 non ci ha solo fermato, ma ha sbaragliato le carte, cambiando contesti, possibilità e prospettive. Pensare di ripartire in maniera generalizzata, riprendendo là dove ci eravamo fermati, non è solo riduttivo, insufficiente, ma rischia di produrre conseguenze gravi per persone, famiglie e imprese; per l’intero assetto sociale ed economico.

Per ricominciare occorre visione, ma anche tanto pragmatismo, assumendo il nuovo contesto nel quale ci troviamo a vivere e a operare e osando vie capaci di proiettarci nel domani con una diversa qualità dello sviluppo, locale e planetario.

Per ricominciare è necessario integrare il rilancio dell’economia con il sostegno e la coesione sociale ed è necessario un approccio multidisciplinare, dialogico, attento al territorio e orientato alla crescita e al bene comune, per salvaguardare la dignità e la tutela di persone e famiglie, favorire la coesione sociale e supportare le realtà economiche.

In questa fase di ricominciamento, un ruolo importante, per i suoi valori e la sua storia, può e deve essere svolto proprio dal movimento cooperativo. Non dimentichiamo che anche le BCC fanno parte della cooperazione e che il ricominciare ha bisogno di una gestione del credito non guidata da indicatori anonimi, ma attenta ai singoli contesti.

Per essere costruttori di Bene comune, declinando nell’oggi i valori alla base della vostra nascita, occorre davvero radicarsi nel territorio, perché è da qui che si ricomincia.

Il movimento cooperativo può positivamente contribuire a creare lavoro dignitoso, crescita economica e spazio per i giovani, operando nel presente con l’occhio al futuro, solo se ritrova la forza propulsiva nelle radici da cui è nato e da cui è stato nutrito nel tempo.

Buon lavoro.

 

Don Momigli

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