Questo pomeriggio alle ore 19.00, come Direttore dell’Ufficio diocesano Problemi Sociali, ho portato il saluto della Diocesi al Presidio cittadino a fianco del popolo ucraino, “Uniti per la pace” promosso dalle Istituzioni.
«Ringrazio per l’invito il Sindaco, Sandro Fallani, e tutti i sindaci della città metropolitana.
La diocesi c’è e ci sarà sepre quando si tratta di stare dalla parte della vita, dalla parte della pace.
Oksana Lyniv (Lenev), da inizio anno direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna oggi ha scritto: In Ucraina è “guerra”, “tutti sono responsabili per questo, per quello che succederà ora. Tutti possono aiutare, per favore non restate in silenzio!
Non restiamo in silenzio.
Come cittadini, la nostra voce si alza forte anche da questa piazza nei confronti di Putin e di tutti coloro che hanno la possibilità di fermare la guerra e affrontare le varie conflittualità per via negoziale, nella ricerca di un equilibrio superiore, per il bene di persone e popoli.
La nostra mobilitazione e il nostro grido non sono inutili. Un cambiamento delle posizioni in campo non è impossibile. E anche quel che si ritiene impossibile può accadere.
Non sembrava impossibile una guerra nell’Europa nel XXI secolo?
La voce che sale da questa piazza, dalle nostre città, non si perde nel vento, ma contribuisce a spingere il vento della storia.
L’incontro di vescovi e sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze, ci dice che le città possono fare molto anche per cambiare gli equilibri mondiali. Sono certo che preso ne vedremo i frutti.
Come credenti, oltre che nei confronti di chi regge le sorti delle nazioni, il nostro grido si alza anche nei confronti del Padre che è nei cieli.
Il Papa, esprimendo preoccupazione e dolore, ha invitato alla preghiera la digiuno per il 2 marzo. Noi accopgliamo l’invito e promuoveremo momenti particolari di preghiera.
Non si tratta semplicemente di invocare il Signore affinché conceda la pace, rimanendo al riparo.
La preghiera domanda presa di coscienza e impegno. Richiede di mettersi in gioco.
Come cittadini e come credenti, si opera e si prega per la pace, si difende la democrazia e si è solidali col popolo ucraino, solo se ci mettiamo in gioco.