Caro Gesù,
come ogni anno mi soffermo a contemplarti Bambino e come ogni anno i miei pensieri sono diversi dai precedenti.
Diversi, perché è inesauribile la ricchezza della tua presenza in mezzo a noi: «In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio» (Gv, 1,1).
Diversi, perché le gioie, i dolori, le speranze, le angosce, i fallimenti, le resistenze ad abbandonarmi a te, gli stessi peccati, continuamente mi trasformano, rendendomi sempre diverso.
Nel mio cuore e nella mia mente si incontrano e si incrociano tante riflessioni e domande. Cosa vo cercando? Vorrei dirti tante cose, ma taccio. Non so «che cosa sia conveniente domandare» (Rm 8,26), ma so che, prima di ogni mia parola, debbo lasciare spazio alla tua, perché «tu mi scruti e mi conosci» (Sal 139, 1). Soprattutto so che tu mi ami.
Nella tenerezza di Bambino, ci parli di un Dio innamorato dell’uomo. Un Dio che penetra negli angoli oscuri del cuore dell’uomo, per guarirlo dal disamore; dall’egoismo e dall’individualismo.
Con il tuo volto di Bambino, fai risplendere su di noi l’amore sovrabbondante del Padre. Un amore che non ha limiti. Un amore sempre in eccesso. Un amore che niente e nessuno può arrestare: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?» (Rom 8,35). Un amore che non può essere arrestato neppure dalle mie miserie, dal mio voltarti le spalle.
Questo amore in eccesso, fa risplendere di luce nuova la verità su Dio e sull’uomo e, nella vita di ciascuno, apre un diverso orizzonte e imprime un’altra direzione.
Anche per la generazione di questo nostro tempo, incollata all’oggi, lamentosa e senza speranze significative, il tuo amore suscita la spinta e il coraggio per tirar fuori le energie donate a ciascuno, per rispondere alla tua chiamata; per costruire comunità, per progettare il domani, che per non essere subito o rincorso, domanda di non cadere nella facile tentazione di ricercare illusorie risposte semplificate alle questioni complesse.
L’amore è attenzione e donazione all’altro. Ma è pure desiderio di reciprocità.
L’inesauribile misericordia del Padre, apre all’amore e interpella la responsabilità. Come ogni donna e ogni uomo che viene in questo mondo, mi chiami a partecipare attivamente al dinamico cammino di misericordia: da Dio a noi, da noi ai fratelli.
Nessuno può prendere il posto di nessuno. Nessuno può prendere il mio posto. E, questo, mi fa paura.
Gesù, Parola che salva, donami un cuore capace di ascolto! (cf 1Re 3,9). Così che, illuminato e fortificato da te, ogni giorno possa dire: Eccomi!
Vieni Signore Gesù, vieni!