Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (Gen 3,9-15.20 Sal 97 Ef 1,3-6.11-12 Lc 1,26-38)
«In principio Dio creò il cielo e la terra» (Gen 1,1). Il Libro della Genesi ci fa riflettere sugli inizi, sulle origini della storia umana.
Anche la prima lettura di questa solennità, narrando il dialogo di Dio con l’uomo dopo il peccato, colloca agli inizi della storia quella tendenza che porta a mettere sé stessi al di là e al di sopra di tutto, anche di Dio, pensando così di affermarsi e di poter disporre di tutto, indipendentemente da tutto.
Una tendenza che non ci fa conquistare niente e ci fa perdere tutto, come simboleggia la nudità percepita dall’uomo e il suo nascondersi, quando Dio lo chiama, mettendolo di fronte alla realtà: «Dove sei?» (Gen 3,9).
Nella Bibbia, la veste è simbolo delle opere buone di cui la vita di ogni persona deve rivestirsi e simboleggia anche le buone relazioni che devono intessere l’abito della nostra esistenza. Di conseguenza, riconoscersi nudi significa scoprirsi senza opere buone e soli, ossia senza relazioni e contro tutti.
La superbia, frutto di un’errata valutazione di sé stessi, non solo impedisce di compiere il bene, ma interrompe ogni relazione. Come bene espresso dal racconto della Genesi, interrompe la relazione con Dio, quella con la donna e anche la relazione con le altre creature.
Tuttavia, l’inizio della storia di cui parla la Genesi non è il vero principio. Anzitutto perché, come afferma l’evangelista Giovanni: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio» (Gv 1,1). Ma anche perché, come abbiamo ascoltato nella seconda lettura, in Cristo, Dio Padre «ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità» (Ef 1,4).
Avendoci scelto prima di essere stati creati, Dio non si stanca mai di cercare di amare ogni persona, offrendo continuamente la sua misericordia.
A ciascuno, anzitutto, è chiesto di accogliere Dio, la sua misericordia e il suo piano di salvezza, che coincide con realizzazione piena ed eterna, personale e comunitaria. E poi è chiesto di diventare artefici di misericordia per le donne e gli uomini del nostro tempo.
La solennità dell’Immacolata Concezione di Maria ci ricorda che nella nostra vita tutto è dono, tutto è misericordia.
Il saluto dell’angelo a Maria sembra un annuncio di pura gioia: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). Tuttavia, insieme alla gioia, queste parole preannunciano una grande prova.
Maria si trova a dover fare una scelta che coinvolge tutta la sua vita: andare avanti con il suo percorso e i suoi progetti, oppure rischiare tutto, accogliendo quanto gli viene chiesto.
«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). La risposta di Maria apre a un esito diverso a quello tracciato della coppia presentata dalla Genesi.
La prima parola di Maria, però, non è un sì, ma una domanda: «Come avverrà questo?» (Lc 1,34), come è possibile? Una domanda che dimostra come Maria non sta davanti a Dio in modo passivo, ma con la sua dignità umana, con la sua maturità di donna, con il suo bisogno di capire. Usa l’intelligenza, il dialogo e poi, nella fede, pronuncia il suo sì. Un sì libero e responsabile.
Maria non è una spettatrice che sta a guardare l’azione di Dio, la venuta del Signore: lo accoglie e lo rende presente con il suo sì. Questo è anche l’atteggiamento chiesto ad ogni persona credete, questo è il cammino che anche il Tempo di Avvento ci invita a fare come persone e come comunità.
Alla promessa di benedizione di Dio per la nostra vita e per l’intera umanità, siamo invitati ad assumere l’atteggiamento di Maria e a rispondere alla chiamata di Dio: sì, ci sto. Io ci sto. Sono la serva, il servo, del Signore.
Il sì di Maria, donna preservata dal peccato, all’incarnazione del Verbo l’ha resa collaboratrice di una nuova fase della storia dell’umanità.
Similmente ciascuno di noi, che nel Battesimo siamo stati purificati dal peccato e resi figli nel Figlio Gesù, con il nostro sì a Dio possiamo collaborare all’umanizzazione del mondo, diventando costruttori di una storia nuova.
Maria Immacolata, interceda per noi.