Don Giovanni Momigli

Omelia domenica 15 dicembre 2024

Terza domenica di Avvento Anno C (Sof 3,14-18   Is 12   Fil 4,4-7   Lc 3,10-18)

Dalle letture di questa terza domenica di Avvento sembrano emergere messaggi contrastanti: l’insistente invito alla gioia, contenuto nella prima e nella seconda lettura, e l’esigente appello alla conversione e al cambiamento di vita, che emerge dal Vangelo.

Il contrasto, però, è solo apparente. Gioia e conversione vanno insieme. Il Signore è la radice di ambedue: la relazione col Signore genera gioia e fraternità e al Signore dobbiamo costantemente convertirci.

Il Dio che si rivela è un Dio in relazione con le donne e gli uomini di ogni tempo. Un Dio che gioisce per la salvezza del suo popolo e che dona un amore che rigenera: «gioirà per te, ti rinnoverà con il suo amore, esulterà per te con grida di gioia» (Sof 3,17).

Consapevole di questo, Paolo scrive ai Filippesi dicendo: «siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4). Ma per accogliere l’invito alla gioia e poter gioire nel Signore bisogna essere persone e comunità disposte a mettersi in discussione.

Troppo spesso la nostra vita è senza passione e affoga nella mediocrità. Una vita così è incapace di farci sperimentare la gioia, soprattutto la vera gioia che viene da Dio. Anzi, come dice la lettera alla Chiesa di Laodicèa: «Poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» (Ap 3,16).

La figura predominante di questa domenica è quella di Giovanni Battista, che si è speso con passione per realizzare la missione di indicare Gesù come il Cristo, l’inviato di Dio promesso dai profeti.

Giovanni era un leader del suo tempo. La sua fama si era diffusa in tutta la Giudea ed era arrivata fino alla Galilea, ma lui non ha mai tentato di attirare l’attenzione su sé stesso: ha sempre orientando lo guardo di tutti verso di Colui che doveva venire: «viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16).

Giovanni Battista aveva acquisito una grande autorevolezza, tanto che le persone che sentono il bisogno di un cambiamento vanno da lui con una domanda ben precisa: «Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10).

Le sue risposte, pur declinate sulla concreta situazione degli interlocutori, avevano sempre di mira un cambiamento che tocca i rapporti con gli altri: condivisione di vestiti e cibo (Lc 3,11); giustizia nei rapporti (Lc 3,13); rispetto e misericordia (Lc 3,14).

Chi va da Giovanni per chiedere casa fare è certamente mosso dall’esigenza di un cambiamento, ma fa anche emergere il bisogno di essere stimolati, incoraggiati e illuminati. Ogni cammino di conversione, per essere fruttuoso, non può essere fatto tutto da soli.

Alle porte del Natale del Signore, anche noi dobbiamo porci la stessa domanda: cosa devo fare? E dobbiamo anche porla a chi cammina con noi: non si può essere cristiani da soli e neppure limitare la domanda a cosa fare. La questione vera consiste nel come devo essere.

Tutta la predicazione dei profeti, di Giovanni Battista e poi di Gesù è chiara: si deve essere donne e uomini che si mettono davanti a Dio e che cercano di vivere con maturità il proprio essere nel mondo.

Come fanno capire le risposte date da Giovanni, in questione non c’è solo il nostro rapporto con Dio, ma anche il modo con cui viviamo la nostra attività, il nostro rapporto con gli altri.

Solo incarnandoci nel contesto in cui si vive e si opera, possiamo scoprire il compito che Dio ci ha assegnato e riconoscere quello che permette di dare senso alla nostra vita.

Qualunque sia il nostro stato di vita, qualsiasi lavoro facciamo, in qualunque situazione e momento della vita ci troviamo, siamo chiamati a diventare più umani, a trasformare il piccolo ‘pezzo di terra’ che ci è stato affidato vivendo amore e verità, consapevoli che quando «amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno» ( Sal 85,11).

Ogni cammino spirituale parte dalla nostra umanità ed è espressione del livello di umanità raggiunto.

Don Momigli

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