Niente sarà più come prima. Per rispetto dei lutti, delle lacrime e dei sacrifici è necessario fare di tutto per non tornare alla normalità che abbiamo alle spalle, perché, se non è la principale, è certamente una componente non trascurabile dei problemi che ci portiamo dietro. Basta pensare che proprio la normalità ha reso il sistema incapace di affrontare questioni nodali come un concreto investimento sulla famiglia; un ripensamento del ruolo del welfare funzionale alle mutate condizioni sociali ed economiche; un efficace contrasto alle disuguaglianze e alla povertà; una formazione che valorizzi la “convergenza” scuola-lavoro, per rendere trasformativa e generativa la sinergia tra conoscenza e azione. Per ripartire con il passo giusto non basta qualche precauzione in più, se rimaniamo uguali nel pensare e nell’agire. Nell’immediato sono necessari protocolli e sostegni per la ripartenza. Ma è pure necessario cominciare a cambiare i nostri paradigmi, a ripensare il modello di sviluppo e a ridefinire il progresso. E dobbiamo farlo insieme.