Don Giovanni Momigli

Lo Sport come strumento di Pace

Palagio Parte Guelfa – 3 dicembre 2022

Anzitutto ringrazio per l’invito a questa iniziativa, che pone all’attenzione di tutti noi la necessità di fare quanto è nelle nostre possibilità per attivare e percorrere ogni via possibile per far cessare ogni guerra e far crescere una cultura di pace.

Una cultura di pace cresce a partire dall’esperienza della relazione, dal saper curare le relazioni, da quelle interpersonali e sociali a quelle tra popoli e nazioni.

L’attività sportiva, il gioco, si pone proprio nella dimensione della relazione: fa conoscere meglio sé stessi ed è occasione per conoscere persone diverse, fare nuove amicizie, sperimentare forti emozioni.

Per la pratica sportiva, infatti, l’interazione con gli altri è condizione imprescindibile. E per il suo essere un linguaggio universale, lo Sport è certamente uno strumento e una via di pace.

Ma l’interazione che lo Sport fa vivere deve essere inclusiva e la pratica sportiva deve essere accessibile a tutti. Per questo c’è anche bisogno di spazi adeguati, capaci di facilitare incontro, socialità, condivisione e gioco.

Sappiamo bene, infatti, che senza la possibilità di condividere in modo sincronico gli stessi spazi, non ci può essere aggregazione e interazione, non può esserci e crescere la relazione.

Per la sua valenza aggregante, lo sport è un campo esigente per verificare e sperimentare la nostra reale capacità e volontà di relazione.

Lo Sport, come la relazione, se ben impostato e vissuto, contribuisce a generare persone mature, a rendere forte la dimensione educativa e a costruire socialità.

Da sempre lo sport ha favorito l’incontro e l’armonia delle diversità. Ogni evento sportivo può diventare portatore di una forza ideale capace di aprire vie nuove, a volte insperate, nel superamento di conflitti causati dalla violazione dei diritti umani e dalla prevaricazione degli uni sugli altri.

Le sfide che anche il mondo dello Sport ha davanti sono grandi e complesse, perché è impensabile che l’attività sportiva sia immune dalle malattie che affliggono la società.

 

Ci devono fortemente preoccupare e interrogare, anche se non possono meravigliarci, fenomeni come il doping nelle gare sportive, la piaga delle scommesse clandestine, la finanziarizzazione selvaggia nella gestione delle società, la violenza, le aggressioni ad arbitri e le risse tra genitori che vanno in scena in molti campi di calcio

Nonostante l’esperienza della pandemia abbia dimostrato come sia necessario un vero gioco di squadra per affrontare efficacemente i nodi sul tappeto e disegnare un futuro positivo, le relazioni sono sempre più rarefatte, e il gioco di squadra stenta ad affermarsi.

Il mondo dello Sport può affrontare le sfide, e le derive che lo vedono protagonista dal livello amatoriale a quello professionistico, facendo ricorso con decisione a tutte le proprie potenzialità.

Non basta, però, limitarsi a richiamare in modo astratto i valori e i principi etici dello Sport, ma occorre cercare con pazienza e costanza di riequilibrare la gerarchia di valori nella quotidiana pratica sportiva.

Per questo, mi pare ci sia la necessità di cogliere ogni singola azione nel suo quadro di insieme, per coglierla per quello che essa è e per quello che essa può produrre nel medio e nel lungo termine.

Basta guardare, ad esempio, come i molti e importanti servizi svolti dalle associazioni di volontariato, in troppi casi abbiano fatto crescere il senso di autoreferenzialità e contribuito ad abbassare il livello di relazione.

Il servizio a favore delle persone e della società è certamente cosa buona e necessaria, ma in un’associazione di volontariato dovrebbe essere frutto ed essere accompagnato da una particolare cura della relazione.

Come dire: limitarsi a guardare e valutare una singola azione non aiuta a diventare consapevoli del momento presente e della direzione verso cui si sta andando.

Lo Sport, insegnando come un gioco di squadra è dato da una visione globale e dalla sinergia di ruoli e delle azioni dei singoli, ha in sé stesso tutti gli anticorpi per affrontare le sfide di oggi e divenire sempre più occasione di relazione e di socialità e strumento di pace.

Don Momigli

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