L’incontro promosso dall’Ufficio diocesano Problemi Sociali e Lavoro per giovedì 9 maggio si colloca all’interno del percorso verso la Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, che si terrà a Trieste dal 3 al 7 luglio prossimo.
Il tema – «Lavoro-Mercato-Crisi della Socialità. Il valore della partecipazione» – parte dalla considerazione che è necessario investire in formazione, innovazione e sicurezza, ma anche in socialità.
Lavorare non è solo un fare qualcosa, ma è sempre agire con e per gli altri. Dobbiamo prendere atto che, oggi, il lavorare e tutte le questioni del lavoro si collocano all’interno della crisi della relazionalità, che coinvolge tutti gli ambiti e tutte le strutture comunitarie.
Per affrontare le sfide che abbiamo davanti, non ultima quella dell’intelligenza artificiale, c’è bisogno di più relazione sociale e di maggiore responsabilità collettiva: non si risolvono i problemi pensando solo a sé stessi o rimanendo nelle retrovie.
Bisogna impegnarsi di più nel raccogliere e curare i feriti lasciati per strada dai meccanismi perversi che presiedono e condizionano la vita economica e sociale. Fermarsi qui, però, lascia inalterato il sistema. Bisogna anche agire per la promozione sociale di chi viene scartato e di esporsi ed operare negli ambiti dove, in qualche misura, si può incidere per cambiare le strutture e i processi che escludono, che generano ingiustizie e disuguaglianze.
Occorre metterci in gioco. Partecipare. Ciascuno con le proprie energie spirituali, culturali, professionali ed economiche deve essere un artigiano che, insieme agli altri, contribuisce a modellare una vita sociale ed economica che mette al centro la persona nella sua integralità e il bene comune.