Testo integrale dell’articolo pubblicato a pagina 15 de La Nazione di martedì 16 gennaio 2024
Quando si perde il senso del tempo e della storia, tutto viene appiattito sul qui e ora, l’io diventa fortemente autocentrato, si moltiplica la sovrapposizione di monologhi e si produce la frantumazione del noi: i legami si sfilacciano, le comunità si dissolvono e viene meno ogni visione di futuro collettivo.
È tenendo presente queste dinamiche che ritengo vada letto il fenomeno della denatalità, ma anche quello di un approccio parziale e ideologico al fenomeno migratorio, nonostante che la nostra società abbia bisogno di immigrati proprio a causa della crescente denatalità.
La questione vera, che occorrerebbe affrontare con uno spirito nuovo, consiste nel governare il fenomeno migratorio in tutti i passaggi necessari per creare interazione, inclusione e integrazione sociale.
Bisognerebbe partire dal fatto che i processi di accoglienza, formazione, inserimento nel mondo del lavoro di persone immigrate, pur necessari di linee generali, debbono essere declinati con duttilità nella concretezza dei diversi contesti territoriali.
Come appare evidente a tutti, accogliere è parola divisiva, attorno alla quale si creano schieramento contrapposti, ma è anche parola che veicola l’idea che abbiamo di noi stessi, come singoli e come comunità.
Le resistenze all’accoglienza, qualsiasi tipo di accoglienza, generalmente nascono dal sentirsi deboli, vulnerabili. Questo ci porta a dire che una società anziana, in genere, è più timorosa, più difensiva, meno desiderosa e disponibile ad affrontare nuove dinamiche.
Pertanto, la stessa accoglienza degli immigrati e la programmazione del loro governato inserimento, potranno diventare più problematici con l’invecchiamento della popolazione. Pero, come dimostrano le statistiche e come è stato chiaramente messo in luce anche dagli articoli de La Nazione di domenica 14 gennaio, è proprio per l’invecchiamento della popolazione che accogliere, interagire e includere, più che una scelta, appare sempre più una necessità.
È dunque indispensabile un supplemento di pensiero e di saggezza, cominciando ad ascoltarsi con l’obbiettivo di individuare i percorsi utili per il necessario e governato inserimento di persone straniere all’interno dei nostri contesti territoriali. Ed è bene farlo, senza aspettare di essere ulteriormente infragiliti.
Articolo La Nazione 16 gennaio 2024
https://www.lanazione.it/cosa-fare/nuove-strategie-per-il-fenomeno-migratorio-55b1b380