CANDIDATI E BENE COMUNE
POLITICI candidati alle prossime tornate elettorali fermatevi a riflettere. Che siate cattolici o meno. L’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Retori, ha officiato una celebrazione eucaristica per le persone impegnate in ambito sociale, politico, nel/’amministrazione pubblica e nell’economia. La lettera di invito portava la firma di don Giovanni Momigli. È il direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro già storico parroco di San ‘ Donnino, primo paese invaso da cinesi e in cui si creò un modello possibile di convivenza, sindacalista Cisl prima della chiamata del Signore. Lui i politici e gli amministratori li conosce bene per avere avuto a che fare con loro durante la gestione parrocchiale e come referente della Chiesa fiorentina per i problemi sociali e del lavoro. Ebbene nell’invito ha richiamato le parole contenute nel messaggio del Papa alla Conferenza episcopale brasiliana dell’11 febbraio scorso per l’annuale «Campagna di fraternità». Si tratteggia l’identikit di «politici che antepongano il bene e comune ai loro interessi privati, che non si lasciano intimidire dai grandi poteri finanziari e mediatici>> si auspica che «siano competenti e pazienti nel far fronte a problemi complessi, che siano aperti ad ascoltare e imparare nel dialogo democratico, che coniughino la ricerca della giustizia con la misericordia e la riconciliazione».
Don Momigli, sottolinea come siano parole che «possono rappresentare un prezioso «aiuto per tutte le persone impegnate in ambito sociale e politico, nell’amministrazione pubblica, per una riflessione quaresimale aderente al proprio servizio». «Il cristiano, aggiunge, infatti, e chiamato a vivere anche quello sociale e politico, come luogo nel quale si esprime la fedeltà al Vangelo e come ambito di santificazione». Quale migliore auspicio in vista della Pasqua di resurrezione e per la e per la campagna elettorale avviata già con polemiche e scarsa propensione al dialogo. Che il desiderio del bene comune pervada i candidati.